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Si riscontrano una serie di litologie appartenenti a diverse epoche, a partire dal Paleozoico sino all’Attuale. I termini più antichi sono rappresentati dal complesso metamorfico paleozoico costituito da alternanze di metarenarie, quarziti e filladi, metapeliti e metavulcaniti di età compresa tra il cambro- ordoviciano e il devoniano- carbonifero. Queste roccie affiorano in coincidenza del Goceano, della Serra di Orotelli, nel Grighine e nella zona di Asuni.

Seguono le serie magmatiche intrusive facenti parte del batolite ercinico sardo-corso. Si tratta di rocce riconducibili alla prima fase intrusiva ercinica, sviluppatasi in uno stadio terminale di un regime compressivo, che ha dato luogo a rocce di composizione da gabbro-tonalitica a monzogranitica. Affiorano principalmente nel settore settentrionale del bacino e lungo tutto il suo margine orientale.

I terreni terziari interessano la parte centrale del bacino e sono da ricondurre alla tettonica distensiva, conseguente al movimento di deriva verso sud-est del blocco sardo- corso, con l’apertura del sistema N-S del Rift Sardo, esteso dal Golfo dell’Asinara al Golfo di Cagliari. Dentro tale fossa tettonica, in seguito ai movimenti distensivi, si è formato un intenso vulcanismo andesitico e riodacitico, che ha dato origine a potenti coltri ignimbritiche presenti dal Barigadu sino ad Allai, Ruinas, e nell’area di Fordongianus e una sequenza lavica basica, affiorante nell’area di Fordongianus.

A colmare la fossa hanno contribuito anche i sedimenti, prima di natura continentale con deposizione di arenarie e conglomerati e successivamente d’ambiente marino con deposizione di arenarie e marne, che affiorano in maniera continua in tutta l’area del Lago Omodeo, di Fordongianus e della Marmilla.

Nel Plio-Pleistocene, in coincidenza di nuovi movimenti tettonici distensivi, responsabili dell’apertura del graben del Campidano, si sviluppò un diffuso vulcanismo alcalino prevalentemente basaltico e riolitico da cui si formò l’altopiano di Abbasanta e i rilievi riodacitici di Monte Is Ollastus nei pressi di Ollastra.

La parte bassa del bacino è anche quella relativamente più giovane infatti è impostata all’interno del graben del Campidano caratterizzato da terreni quaternari. Si tratta di potenti coltri alluvionali costituite da alternanze di alluvioni ciottolose sabbiose e argillose che hanno dato origine all’assetto attuale della piana del Campidano di Oristano. Caratterizza tutta la parte che da Ollastra arriva sino alla foce.

 

 

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