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Alaterno

Rhamnus alaternus L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Rosales

Famiglia: Rhamnaceae
Nome sardo:
Lavru areste

Corologia: Circummediterraneo, dalla Spagna alla Crimea e dall’Asia Minore all’Africa settentrionale. Tipo corologico: Steno-Mediterraneo.
Descrizione: Piccolo albero di 5-7 metri in prevalenza arbusto a corteccia rossastra e foglie persistenti; rami giovani pubescenti ; chioma densa e compatta. Foglie sempreverdi, coriacee, di forma ovato-lanceolata acuta, alterne, margine cartilagineo biancastro, verde lucide superiormente e verde giallastre inferiormente. Pianta dioica con fiori in cime ascellari giallastri di odore poco gradevole. I frutti sono drupe rotondeggianti, rosso scuro o nerastra a maturità e contengono 3 semi ognuna con solco dorsale.
Fenologia: Fiorisce in febbraio-aprile.
Habitat: Specie eliofila cresce dal livello del mare fino a 700 metri come componente della macchia bassa e macchia foresta. Indifferente al substrato resiste bene ai venti marini ed alle escursioni termiche.
Forma biologica: Nano o microfanerofita


Biancospino

Crataegus monogyna Jacq.
Divisione:
Angiospermae
Classe:
Dicotyledones
Ordine:
Rosales
Famiglia:
Rosaceae
Nome sardo:
Kalavrike

Corologia: Il biancospino è diffuso in gran parte dell'Europa, Asia minore, Caucaso e Nord Africa. Tipo corologico: Paleo-temp.
Descrizione: Arbusto o alberello di 5-6 metri molto spinoso e ramificato. Corteccia liscia color cenere. Foglie caduche, alterne, profondamente lobate, con tre o cinque lobi dentellati, lunghe 3-6 cm.; picciuolo di 1-3 cm. Fiori ermafroditi bianchi, numerosissimi in corimbi eretti semplici o composti; 5 petali, stami numerosi e 1 stilo. Il frutto è una drupa di 6-9 mm., globosa, ovoidea, carnosa, rossa e contiene un unico seme.
Fenologia: La fioritura avviene ad aprile maggio, ed è preceduta dall'emissione delle foglie. I frutti maturano
ad ottobre- novembre e permangono sulla pianta fino alla primavera.
Habitat: E' una specie eliofila, indifferente al substrato. Vegeta ai limiti dei boschi e nelle radure, si ritrova
anche nel sottobosco ma è poco vitale ed in genere non fiorisce.
Forma biologica: Nano o microfanerofita 


Cisto bianco

Cistus albidus L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Dicotyledonae

Ordine: Violales

Famiglia: Cistaceae
Nome sardo:
Murdegu

Corologia: Specie presente in gran parte dell’Europa e dell’Africa settentrionale. Tipo corologico: W-Mediter.
Descrizione: Arbusto perenne legnoso alto fino a 2 m. Fusti densamente lanosi e dal colore bianco-grigiastro all’apice. Foglie sessili, persistenti, opposte, di forma ellittica e con tre nervi sporgenti sulla pagina inferiore, grigio-tomentose su entrambe le pagine. Fiori grandi, purpurei o rosei. Si distingue dal Cisto rosso per le nervature fogliari, pennate nel Cisto rosso e parallele nel Cisto bianco.
Fenologia: Maggio-giugno
Habitat: Vive nelle zone aride e rocciose del sottobosco o della macchia mediterranea, su suoli calcarei, dal livello del mare fino ai 1300 metri di altitudine.
Forma biologica: Nanofanerofita


Cisto di Montpellier

Cistus di monspeliensis L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Dicotyledonae

Ordine: Violales

Famiglia: Cistaceae
Nome sardo:
Murdegu

Corologia: Il Cisto di Montpellier è diffuso in Asia minore, Africa settentrionale ed Europa meridionale. Tipo corologico: Stenomedit.- Macaronesiano.
Descrizione: Arbusto sempreverde, con fusto cespuglioso e molto ramoso, vischioso e aromatico, alto fino a 2 metri. Foglie opposte, sessili, strettamente lanceolate, tormentose e vischiose, verde scuro. Fiori bianchi talvolta con sfumatura giallastra, generalmente riuniti in gruppetti di tre-otto. I frutti sono capsule, pelose superiormente, contenenti i semi.
Fenologia: Marzo-giugno
Habitat: Indifferentemente al substrato, predilige tuttavia terreni argillosi. Vegeta dal livello del mare fino ai 700 metri di altitudine su garighe e macchie degradate, formando cisteti puri o in associazione con altre specie.
Forma biologica: Nanofanerofita


Erica arborea

Erica arborea L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Ericales

Famiglia: Ericaceae
Nome sardo:
Kastannarzu

Corologia: Diffusa in tutto il Mediterraneo. In Italia la specie si trova in Liguria, Alpi, dal Garda al L. di Como, Sicilia, Sardegna ed isole minori. In Sardegna è presente principalmente in Gallura in suoli acidi, graniti, scisti, basalti, ma è possibile reperirla anche su calcari, nel Supramonte di Orgosolo e di Urzulei, nel golfo di Orosei, sul M. Marganai.
Descrizione: Arbusto alto fino a 6 metri con rami eretti e molto ramificato. Corteccia è molto irregolare, grigiastra e screpolata. Rami giovani pubescenti. Foglie lineari (3-5 mm) glabre, verdi scure con un solco nella pagina inferiore, verticillate a 3-4. Fiori bianchi o rosati, profumati con forma campanulata, riuniti in infiorescenze a grappolo. Il frutto è costituito da una capsula contenente numerosi semi.
Fenologia: La fioritura si ha fra gennaio e marzo.
Habitat: Specie caratteristica della macchia, predilige ambienti con suoli silicei e/o acidi. Pianta a crescita molto lenta, eliofila che vegeta nei luoghi aperti e soleggiati fin oltre i 1000 m. di altitudine. Non tollera bene i suoli calcarei.
Forma biologica: Microfanerofita


Ginestra spinosa

Calycotome spinosa L. Link
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Fabales

Famiglia: Leguminosae
Nome sardo:
Tirìa

Corologia: Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna ed Isole Minori. Tipo corologico: Steno-Mediterranea.
Descrizione: Pianta arbustiva, alta fino a 1.5 metri con rami lassi e talvolta ricurvi, con robuste spine, densamente pubescenti. Foglie trifogliate poco pelose, con segmenti ovali interi, bianco-argentee di sotto. Fiori gialli isolati o a gruppi di due, papilionacei, distribuiti su tutto il ramo. I frutti sono legumi lineari, oblunghi di 2.5-3 cm, glabri o scarsi peli. Semi rotondeggianti, di colore bruno scuro.
Fenologia: Fiorisce in maggio- giugno e fruttifica in giugno-luglio.
Habitat: Macchie e garighe, luoghi rocciosi e declivi assolati con suolo acido da 0 -800 m . Contrariamente alla C. villosa questa specie preferisce un clima più fresco e più riparato dai venti salmastri. In Sardegna ricopre i versanti esposti a Nord e vegeta bene nel sottobosco.
Forma biologica: Nanofanerofita


Lavanda selvatica

Lavandula stoechas L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Lamiales

Famiglia: Labiatae
Nome sardo:
Spicula areste, archemissa, abioi

Corologia: L'areale della Lavandula stoechas in senso lato è tipicamente stenomediterraneo. E' diffusa dalla Penisola Iberica alla Francia meridionale, all'Africa del Nord. La specie non è presente in Libia ed Egitto, in Jugoslavia ed Albania, mentre ricompare in Grecia, arcipelago egeo, Anatolia, Medio Oriente. In Italia è presente in Liguria, Penisola (solo sulle coste occidentali dall'Apuania alla Calabria), Sicilia, Sardegna, Corsica ed isole minori, manca nelle regioni del versante adriatico. Tipo corologico: steno-mediterraneo
Descrizione: Pianta suffrutice, alta 30-60 cm., densamente ramosa, con forte odore aromatico. La radice è legnosa, serpeggiante, fibrosa. Il fusto rigido e ramoso è legnoso inferiormente, con rami tetragoni. La corteccia di colore bruno-rossastra, con screpolature. Le foglie dentate sono opposte oblungo-lineari, intere con margine increspato rivolto verso il basso, appaiono di un tenue colore verde-grigiastro tomentoso sulle due pagine. I fiori sono piccoli di un bruno porporino, riuniti in spighe terminali ovoidi lunghe 20-35 mm, coronate da grandi brattee sterili,di solito di colore violetto; hanno un piccolo calice gamosepalo, di colore blu scuro, terminante in 4 denti triangolari più uno che forma un’appendice pelosa. I frutti sono degli acheni brunastri leggermente iridescenti.
Fenologia: La fioritura, influenzata dalle condizioni climatiche, avviene da gennaio fino al mese di giugno; fruttifica in giugno-luglio
Habitat: La lavanda è una pianta tipica della vegetazione mediterranea; predilige un clima mite ed occupa in genere le macchie e le garighe dalle zone marine sino ai 600 metri sul livello del mare, confondendosi con il cisto, il mirto e il lentisco. E’ particolarmente frequente nelle aree percorse ciclicamente dal fuoco mentre scompare quando la vegetazione diventa evoluta. Si adatta egregiamente ai terreni silicei (acidi), trachite, graniti, scisti, basalti.
Forma biologica: Suffrutice o piccolo arbusto sempreverde


Mirto

Myrtus communis L.
Divisione:
Angiospermae
Classe:
Dicotyledones
Ordine:
Myrtales
Famiglia:
Myrtaceae
Nome sardo:
Murta

Corologia: Il mirto è una pianta originaria delle regioni del mediterraneo europeo e nordafricano.
Descrizione: Arbusto molto ramificato alto 1-3 metri di altezza, sempreverde, di forma da rotondeggiante-espansa a piramidale, irregolare. I rami sono disposti in modo opposto, la scorza è di colore rossastro negli esemplari giovanili e col tempo diventa grigiastra con screpolature. Le foglie sono coriacee, persistenti, opposte, con lamina lanceolata, ellittica o ovato-lanceolata, sessili o sub-sessili, lunghe 2-4 cm, di un colore verde scuro e molto aromatiche per l’elevato contenuto in terpeni. I fiori hanno numerosi stami con lunghi filamenti, sono di colore bianco con sfumature rosate, solitari o talvolta appaiati all'ascella delle foglie, sorretti da un lungo peduncolo. I frutti sono bacche più o meno tondeggianti di colore nero-bluastro sormontate dal calice persistente.
Fenologia: Fiorisce in maggio-giugno e fruttifica in ottobre-novembre.
Habitat: Il mirto è un arbusto diffuso nel mediterraneo, che vive in consociazione con altri elementi caratteristici della macchia, quali il lentisco ed i cisti, nella fascia litoranea e collinare. È una pianta che necessita di un clima mite ed è sensibile ai venti forti per cui lo si trova spesso localizzato nelle vallecole. Si adatta molto bene a qualsiasi tipo di terreno. Tollera bene la siccità. In estate esprime il massimo della sua bellezza quando la sua chioma verdastra si riempie di deliziosi fiorellini bianchi.
Forma biologica: Arbusto sempreverde, cespitoso. Nanofanerofita


Oleandro

Nerium oleander L.
Divisione:
Angiospermae
Classe:
Dicotyledones
Ordine:
Contortae
Famiglia:
Apocynaceae
Nome sardo:
Neulache, leandru, s'olinaxu

Corologia: Specie diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, in Italia la si trova in prevalenza nelle regioni meridionali e nelle Isole.
Descrizione: L'Oleandro è un arbusto cespuglioso, molto ramificato, con rami eretti e sottili, che può assumere portamento di piccolo alberello, può superare i 5 metri di altezza. La corteccia è liscia e verde da giovane, grigiastra e screpolata longitudinalmente da adulta. Le foglie sono persistenti, lanceolate, opposte o a verticilli di tre, con lamina molto coriacea, picciolate , lunghe fino a 15 cm, con margine intero. La pagina superiore è color verde scuro, debolmente lucida, quella inferiore opaca con riflessi grigiastri e glauchi. E' un arbusto con fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze, sono di colore rosa o bianco, con corolla a tubo stretto terminante in cinque lobi, grandi e vistosi con corolle rosa, rosse o biancastre. Il frutto è costituito da due follicoli ravvicinati e fusi in un solo corpo cassuliforme subcilindrico, lungo circa 15-20 cm, pubescente, brunastro. A maturità diventa deiscente, liberando i semi piumosi.
Fenologia: Fiorisce da maggio-giugno e fruttifica in ottobre-novembre.
Habitat: E' una specie eliofila che tollera bene i venti salmastri. Allo stato spontaneo vive lungo i fiumi, sul greto dei torrenti, o comunque, negli ambienti con substrato umido, costituendo un elemento caratteristico della vegetazione dei corsi d’acqua. E' molto sensibile al freddo e alle gelate, perciò negli ambienti più freddi è opportuno coltivarla in grandi vasi al riparo dalle gelate ed esposti al sole. Questa pianta cespugliosa e sempreverde si trova facilmente in città, nei giardini, nelle aiuole, lungo le strade ed autostrade dove contrasta la monotonia del colore dell'asfalto con la sua abbondante fioritura e con il suo fogliame sempreverde.
Forma biologica: Microfanerofita cespugliosa


Perastro

Pyrus amygdaliformis Vill.
Divisione: Angiospermae
Classe:
Dicotyledones
Ordine:
Rosales
Famiglia:
Rosaceae
Nome sardo:
Pirastru

Corologia: E' una pianta a corologia Steno-Mediterranea, diffusa lungo tutte le coste settentrionali del bacino fino alla Bulgaria e Turchia.
Descrizione: Cespuglio o alberello con rami spinescenti alto 6-8 metri. Corteccia del fusto irregolarmente screpolata. Foglie a lamina stretta lanceolata, con margine intero, leggermente picciolate; nella pagina superiore verdi, glabre o con scarsi peli; pubescenti in quella inferiore. Fiori bianchi con peduncolo di 20-30 mm, ermafroditi, riuniti in infiorescenze a corimbo sui rami fogliosi. Frutto rotondeggiante di 2-4 cm di diametro, subgloboso con residui di calice all’apice, di colore fulvo e sapore acido e astringente, considerato tossico da alcuni Autori (ad es. Ehrardt et al., 2002).
Fenologia: Fioritura aprile-maggio, talvolta inizia già dal mese di marzo a seconda delle altitudini. Fruttifica nel mese di ottobre-novembre.
Habitat: Specie eliofila e moderatamente termofila, vegeta dal livello del mare fino ai 1100 metri di altitudine, prediligendo habitat a macchia e garighe in diversi substrati.
Forma biologica: Micro o mesofanerofita


Prugnolo

Prunus spinosa L.
Divisione: Angiospermae
Classe:
Dicotyledones
Ordine:
Rosales
Famiglia:
Rosaceae
Nome sardo:
Prunixedda

Corologia: Specie originaria dell’Asia settentrionale e dell’Europa. In Italia è comune in tutte le regioni. Tipo corologico: Europeo-Caucas.
Descrizione: Arbusto caducifoglio alto 0,5-4 metri, con chioma assai rada ed irregolare, ramosissimo, molto spinoso. Rami e fusti color bruno-grigiastro più o meno scuri. Foglie
alterne, ellittiche, coriacee, dentate, brevemente picciolate, con picciuolo di 3-8 mm; la pagina superiore è di color verde scuro, quella inferiore più chiara e leggermente tomentosa. Fiori bianchi solitari o in gruppi di 2-3 inseriti generalmente sui rami spinosi. I petali sono bianchi di forma leggermente ovale; i sepali ovati, acuti o ottusi all’apice. Drupa tondeggiante di colore nero-bluastro, dal gusto acidulo.
Fenologia: I fiori precedono le foglie e compaiono a febbraio-marzo. I frutti maturano a ottobre-novembre.
Habitat: Specie rustica senza particolari esigenze climatiche o pedo-climatiche, cresce ai margini delle zone boschive, nelle siepi, negli incolti e al limitare dei boschi, adattandosi bene a terreni poveri e sassosi.
Forma biologica: Nano o microfanerofita


Pungitopo

Ruscus aculeatus L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Liliopsida

Ordine: Liliales

Famiglia: Liliaceae
Nome sardo:
Ispìna e sorighe

Corologia: Specie diffusa in Europa centrale e nel bacino occidentale del Mediterraneo. Tipo corologico: Euri-Mediterraneo.
Descrizione: Arbusto sempreverde, spinescente, con fusti eretti, verde-scuri, i principali dritti, rigidi e striati, quelli secondari appiattiti e simili a foglie (cladodi) di forma da lanceolata a ovato acuminata con apice pungente. Foglie squamiformi. Fiori dioci inseriti al centro dei cladodi, bruno verdastri o violacei. Il frutto è una bacca sferica di colore rosso, lucida contenente uno o due semi.
Fenologia: Fioritura invernale nelle zone più calde mentre nelle aree più interne e montane anche in primavera.
Habitat: Specie diffusa dal livello del mare fino ai 1000 metri di altezza. Indifferente al substrato predilige gli ambienti soleggiati ma si ritrova anche nel sottobosco della lecceta e boschi caducifogli termofile.
Forma biologica: Pianta cespugliosa a portamento eretto neofita, camefita o nanofanerofita rizomatosa e suffriticosa


Rosmarino

Rosmarinus officinalis
Divisione:
Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Lamiales

Famiglia: Labiatae
Nome sardo:
Romasinu, gramasinu

Corologia: Specie steno-mediterranea, con gravitazione verso il Mediterraneo occidentale: Europa meridionale (inclusa la zona atlantica della Penisola Iberica meridionale), Africa settentrionale, Asia occidentale. In Italia è presente nella Liguria, zona costiera occidentale, meridionale e parzialmente adriatica (meridionale fino al molise), Lago di Garda ed Isole.
Descrizione: Arbusto sempreverde alto sino a due metri, molto ramificato appartenente alla famiglia delle Labiate. Fusto legnoso, corteccia grigiastra; foglie piccole, sottili e opposte, con margini piegati verso il basso, la parte superiore color verde scuro e quella inferiore quasi argentea, aromatiche. Fiori irregolari raccolti in spighette terminali, racchiusi in corolle di colore azzurro, violetto o rosato, talvolta biancastro. Il frutto è un achenio liscio.
Fenologia: Il periodo di fioritura varia a seconda dell’altitudine. Nelle zone litoranee fiorisce nei mesi di ottobre-febbraio; nelle zone interne tra marzo-luglio.
Habitat: Vegeta dal livello del mare fino agli 800 metri di altitudine su garighe e macchia mediterranea bassa. Specie xerofila, molto rustica che si adatta facilmente a terreni con diverso pH, prediligendo tuttavia suoli calcarei a reazione alcalina. Risente molto del freddo e delle gelate invernali.
Forma biologica: Nanofanerofita


Sambuco

Sambucus nigra L.
Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Dipsacales

Famiglia: Caprifoliaceae
Nome sardo:
Sauccu

Corologia: Diffuso in Europa centrale e meridionale ed Asia occidentale. In Italia si trova in tutto il territorio. Tipo corologico: Europeo-Caucasico.
Descrizione: Arbusto o piccolo alberello alto 5-8 metri, a rami grossi, corteccia bruna, tuberosa, screpolato-scagliosa; rami giovani verdi con lenticelle longitudinali a midollo molto sviluppato. Foglie opposte, caduche, composte con 3-7 foglioline, ovato-oblunghe, acuminate, con margine dentato. Fiori piccoli, ermafroditi, odorosi, bianchi e giallastri in infiorescenza ombrelliforme. Il frutto è una drupa lucida, sferica, bruno violacea a maturità contenente tre piccoli noccioli.
Fenologia: Fioritura in aprile-giugno.
Habitat: Specie diffusa dal livello del mare fino ai 1400 metri di altitudine, indifferente al substrato. E’ una pianta eliofila che vive nei luoghi freschi e lungo i corsi d’acqua, nei boschi e nelle siepi.
Forma biologica: Microfanerofita

 

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